Articolo di Delia Vaccarello, uscito oggi su l'Unità

Articolo di Delia Vaccarello, uscito oggi su l’Unità

Basta con le ideologie, affronto la concretezza

di Delia Vaccarello

su http://www.unita.it/123liberi.asp

Nei primi trenta giorni da deputata ha presentato tre proposte di legge, preso tre volte la parola in aula, ideato un seminario contro l’omofobia per «educare» i parlamentari, e organizzato una proiezione di un film con distribuzione di libri sul tema tanto mistificato degli amori tra donne e tra uomini nell’Italia di oggi, destinatari sempre gli inquilini di Montecitorio. L’onorevole Anna Paola Concia non sta ferma un attimo, sportiva, ha iniziato la lunga maratona che la vede in questa legislatura svolgere da sola il lavoro che nella precedente facevano in quattro, tanti erano infatti fino a marzo in Parlamento i deputati del mondo omosex e trans.
Come si sente? «Sola e devo avere settecento occhi perché i temi dell’omofobia, delle discriminazioni, delle coppie gay e lesbiche, della transessualità, si trovano in mille meandri della vita parlamentare e per affrontarli occorre fare tutti insieme un grande salto culturale». Sola, ma sostenuta dal gruppo del Pd che avverte solidale sulle questioni sul tappeto: «Come ho sempre sostenuto il Partito democratico è laico», aggiunge. I testi di legge presentati riguardano il pacchetto omofobia, le proposte relative alle persone transessuali per consentire il cambio del nome sui documenti in assenza dell’intervento, le «modifiche al codice civile in materia di assunzione della responsabilità genitoriale» (di cui parliamo a fianco). Nei prossimi mesi ripresenterà le proposte sui matrimoni omosessuali su modello spagnolo, sulle partnership così come sono regolate in Germania e in Inghilterra, mentre ha in cantiere un nuovo testo sulle unioni civili (gli altri fin qui citati erano già stati presentati in passato da De Simone e Grillini). Ancora, in occasione della discussione in aula del testo sulle discriminazioni sul lavoro, che correggeva il recepimento zoppicante di una direttiva europea del 2003, Paola Concia ha votato differenziandosi dal suo gruppo. «Il testo proposto dalla maggioranza era migliorativo rispetto al precedente, ma poiché era inserito in un pacchetto complessivo che prevedeva anche la questione Rete 4, il Pd aveva deciso di astenersi. Io non potevo non votare norme che danno più garanzie ai gay discriminati sul posto di lavoro». Nei prossimi giorni incontrerà la ministra Carfagna, Giovanardi, e anche la Germini. Ha una ricetta: «Voglio parlare di cose concrete, la politica parla molto male di omosessualità, per questo ho scelto di deideologizzare e di puntare sulla realtà. La proposta di modifica del codice civile che riconosce i co-genitori di una coppia lesbica o gay serve ad aiutare migliaia di bambini, già nati, che attendono una legge per la tutela dei nuclei in cui crescono». Il tentativo di sensibilizzazione ha un preciso appuntamento: il 12 giugno alle 17 alla Camera verrà proiettato il film «Improvvisamente l’inverno scorso» di Gustav Hofer e Luca Ragazzi che parla di una coppia gay ai tempi dei «dico» e verrà distribuito il romanzo «Quando si ama si deve partire» (oscar mondadori) che ha per tema un amore tra donne nell’Italia di oggi divisa tra coraggio e vecchie paure. «Forse sono una sognatrice - conclude - ma il mio sforzo sarà di connettere la vita vera di gay, lesbiche e trans italiani e il Parlamento»

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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