"le altre" di questa settimana: DECIDIAMO INSIEME, ETERO, LESBICHE E MIGRANTI

“le altre” di questa settimana: DECIDIAMO INSIEME, ETERO, LESBICHE E MIGRANTI

 

 

 

 

 

DECIDIAMO INSIEME,
ETERO, LESBICHE E MIGRANTI

Sabato e domenica a Siena ci saremo anche noi. L’appuntamento di Se Non Ora Quando è l’occasione per discutere e confrontarsi e per costruire una rete tra tutte le donne, comprese  quelle che stanno dentro le istituzioni e le donne che operano nella società, tra politiche e professioniste. Insomma ci deve essere un confronto a tutto campo, che sfugga al pericolo – che pure vediamo – di cadere a volte nel moralismo e nel leaderismo. Il movimento delle donne non deve ripercorrere gli errori fatti dalla politica maschile, deve essere capace di conservare partecipazione e pluralità. La parola deve essere di tutte.
Siena è da questo punto di vista un banco di prova importante. Lo è soprattutto per la possibilità che ci offre di scrivere, insieme, un’agenda che possa incidere in maniera determinante sulla politica e sulla società. Vogliamo sentire le altre proposte, confrontarci, ascoltare cosa dicono tutte quelle che interverranno. Ciò che prima ancora possiamo dire è che qualsiasi agenda verrà riscritta, a questo punto non può più essere ignorata dalla politica: deve essere colmato lo iato che esiste tra il protagonismo femminile e il silenzio nei loro confronti da parte delle istituzioni. L’Italia non è un Paese per le donne. Non lo è per le etero, per le lesbiche, per le migranti, non lo è per le prostitute che vengono stigmatizzate e cacciate. Il sistema di welfare ricade tutto su di loro senza che questo fatto venga messo minimamente in discussione. Anzi il lavoro di cura che molte di noi svolgono viene usato per cacciarci dalla vita pubblica, per levarci il lavoro, per tenerti lontano dalle stanze dei bottoni. Vogliamo riscrivere tutto questo e lo dobbiamo, secondo noi, fare tenendo conto che oggi non basta dire: sono una donna. Ma bisogna dire sono etero o lesbica, sono italiana o migrante. Senza dividerci, senza dire quale è il modello di donna migliore e quale invece non va bene. Noi dovremmo riuscire a parlare a tutte nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze. E parlando a tutte pensare una società migliore per uomini e donne.
Siamo infatti convinte che proprio questa ricchezza che viene da lontano, da un movimento femminista omosessuale che ha nei decenni sedimentato tanti saperi e tanta esperienza, può venire un cambiamento che investa tutta la politica. Dai ragazze, ce la possiamo fare.

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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