"le altre" di questa settimana: BRAVA ALESSANDRA BOCCHETTI

“le altre” di questa settimana: BRAVA ALESSANDRA BOCCHETTI

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BRAVA ALESSANDRA BOCCHETTI

Come abbiamo scritto tante volte la nostra posizione sulla manifestazione del 13 è diversa. Diversità che resta anche dopo il successo effettivo della mobilitazione. Tutte e due però condividiamo l’intervento fatto dall’intellettuale femminista Alessandra Bocchetti dal palco di Roma. È per questa ragione che lasciamo spazio al suo discorso. Le sue parole ci rappresentano e ve ne proponiamo alcuni brani secondo noi più interessanti.
«Bentornate. In questo periodo il nostro paese sembra essere governato dalla debolezza degli uomini più che dalla loro capacità. La debolezza degli uomini è oggi sotto gli occhi di tutti. E che altra ragione dare a questi spettacoli indecenti e patetici a cui assistiamo ormai da troppo tempo? E che mettono per di più a rischio il paese, la sua democrazia, e la sua credibilità. Spettacoli ridicoli, che ci offre non solo l’attore principale ma anche chi si impegna in una sua difesa surreale.
Ma detto ciò, non dobbiamo dimenticare anche la responsabilità di una classe politica che non ha saputo arginare questo fenomeno, e che continua a non trovare forme e modi efficaci di una vera opposizione
In questo clima di avanspettacolo, dobbiamo però fare molta attenzione, che la farsa non copra la vera indecenza: perché la vera indecenza sono le scelte economiche, di questo paese. Da un po’ di tempo governi di destra e governi di sinistra tagliano sempre laddove un paese civile dovrebbe investire: tagli alla scuola, all’assistenza, alla ricerca, alle politiche di sostegno alle famiglie, alle politiche di conciliazione hanno fatto diventare le donne funambole, equilibriste, velociste, sante che fanno miracoli.
Gli uomini sono fragili, ogni donna lo sa. Ma è proprio per questo che sono così attaccati al potere. Il potere è la loro terza gamba, la loro protesi. Il potere serve a loro per significare la forza che non hanno. E’ per questo che gli uomini sono così attaccati al potere come nessuna donna lo sarà mai.
Ma una società di uomini e di donne non può essere governata da soli uomini, o da tanti uomini e poche donne al seguito, magari uscite dalla testa del padre. Dobbiamo costruire un equilibrio di rappresentanza vero, se vogliamo una società migliore per tutti. Dobbiamo trasformare in politica la nostra esperienza, le nostre necessità. Sono convinta che se si desse ascolto alla necessita delle donne si potrebbe fare un magnifico programma di governo. Ma le prime a doversi convincere di questo siamo proprio noi. Se amiamo ancora questo paese, dobbiamo imparare a governarlo in fretta, le donne che ne sentono l’energia e il desiderio, devono farlo. E’ un impegno che ci dobbiamo prendere non solo per ambizione, ma soprattutto per necessità.  (…)
Cari uomini, se volete bene a questo paese, fate voi un passo indietro. Già mi sembra di sentire la risposta: risposta entusiasta a quest’invito, diranno di sì, che ci faranno spazio… Ma non credetegli! Perché non lo faranno mai! Per questo ci vuole una spallata. Adesso è proprio ora di dargliela, questa spallata. Ma non solo a Berlusconi, anche agli uomini più vicini a noi, che occupano troppi posti, troppi luoghi, ben coscienti di stare seduti sul loro tesoro – cioè una poltrona!». (…)

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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