"le altre" di questa settimana: Bari, un etero diventa capo di Arcigay

“le altre” di questa settimana: Bari, un etero diventa capo di Arcigay

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BARI, UN ETERO DIVENTA CAPO DI ARCIGAY.

Finalmente una buona, ottima, notizia. Il presidentedell'Arcigay di Bari è un eterosessuale. Si chiama Francesco Brollo. Secondo noi è un fatto importantissimo perchè sancisce che i diritti dei gay non riguardano solo i gay, ma riguardano tutti. Sancisce cioè che una società in cui tutti e tutte sono uguali è una società migliore, è la società a cui dobbiamo tendere. Purtroppo invece la cultura dominante, anche quella più aperta ai diritti dei gay, continua a pensare che si tratti di una questione marginale, secondaria. Una questione politica da subordinare sempre a qualche cosa d'altro.  Qualcosa che riguarda solo i diretti interessati. Il nuovo incarico di Francesco Brollo spiega invece che c'è chi la pensa in maniera diversa. Non importa quale sia il suo orientamento sessuale, contano le sue idee, la sua idea di società. E' così che un etero diventa capo di una associazione gay, a ribadire – tra l'altro – che la stessa comunità gay si deve aprire, costruire ponti, far diventare  condivisa la sua  cultura politica.
La rottura di vecchi steccati, da una parte e dall'altra, è stata possibile a Bari grazie al lavoro di Enrico Fusco. Fusco, subito dopo il pride barese, fece rinascere l'Arcigay, rimanendone presidente fino a un anno fa. Con la sua guida l'associazione si è aperta alle altre lotte, alle altre culture politiche. Ha incontrato la città e incontrando la città ha permesso questo salto in avanti. Un anno fa è stato eletto un altro presidente Francesco Camasta, che però si è dimesso, lasciando il posto a Brollo.

Mentre scriviamo abbiamo letto che ci sono polemiche per queste elezioni. Come tutte le novità anche questa è spiazzante, può sembrare un controsenso. Capiamo che possano esserci difficoltà  ma siamo sicure che verranno superate. L'Arcigay si dimostra infatti  con questa scelta una associazione viva e davvero inclusiva che vuole cambiare il modo di condurre questa battaglia. Una battaglia che gli omosessuali e transessuali non possono vincere da soli. Faccamo quindi i nostri auguri a Francesco, sicure che l'esempio di Bari  potrà fare bene a tutti. E non stiamo parlando evidentemente solo dei gay.

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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