La mia intervista di oggi sul Corriere della Sera

La mia intervista di oggi sul Corriere della Sera

corsera.jpegdi Maria Teresa Meli

Il CASO: la deputata omosessuale: così esaltano la debolezza femminile e finisco per giustificare le Ronde. Persino la Mussolini è meglio di loro.

 

CONCIA ALLE DONNE PD: NON PARLATE PIU' DI STUPRI IN TV

 ROMA: “Io come parlamentare del Pd non ne posso più della retorica sulla violenza sessuale. E chiederei alle mie compagne di partito di astenersi anche loro, perché trovo veramente preoccupante che non facciano altro che parlare dell’emergenza stupri”: Paola Concia, deputata del Pd e omosessuale dichiarata, ama parlare della chiarezza e non conosce l’arte della diplomazia politica. Lei è fatta così: non riesce ad allinearsi e conformarsi.

 Ma il tema che tratta è più che delicato. Che cosa vuol dire basta alla retorica della violenza sessuale? Gli stupri ci sono e non sono un’invenzione. “Io non nego che ci sia questa realtà – replica pronta lei – ma i dati rivelano che gli stupri sono diminuiti. E allora perché le parlamentari del Pd invece di occuparsi di tematiche come il lavoro femminile, la scuola, la formazione, si occupano della violenza sessuale confinando la donna nel ruolo della vittima? E’ chiaro che una cosa del genere agli uomini sta benissimo: prima ci violentano e poi spiegano come devono proteggerci”.

 Insomma, la Concia proprio non ci sta: “Ho visto in tv un programma su questo argomento. Dalla bocca delle mie colleghe uscivano parole che mi han fatto rabbrividire…era meglio Alessandra Mussolini e ho detto tutto”.Tutto, mica tanto, perché i nomi delle parlamentari in questione Paola Concia non li vuole fare: “Non è nel mio stile, le dico però che le donne del Pd non dovrebbero esaltare la debolezza femminile. Sì perché quando insistono sull’emergenza stupri fanno questo. Io non potrei mai: non riuscirei a guardarmi allo specchio il giorno dopo”.

 Ma questo è veterofemminismo, onorevole… “No: c’è una campagna per mettere paura alle donne. Sembra che ci sia un romeno dietro ogni angolo di strada pronto a violentarle. Però, se guardiamo i dati, solo il 7 per cento di quelli che commettono stupri in Italia vengono dalla Romania. Sinceramente a me farebbe più paura incontrare per strada dieci uomini che fanno le ronde…”.

 Va bene, ma che dovrebbero dire le parlamentari del Pd? “Quello che direi io a una figlia se l’avessi: non leggere i giornali, non guardare la tv ed esci, perché non puoi restare chiusa in casa per paura o uscire scortata. E invece le mie colleghe si allineano a questa campagna imperante che serve a giustificare le ronde”.

 Le ronde non vanno bene, i discorsi neanche e allora che cosa si dovrebbe fare? “Una cosa è certa: educare i ragazzi, illuminare le città, far sì che la gente che sta per strada anche di notte sia tanta, sono tutte cose che servono molto di più degli esercizi di retorica sulla violenza sessuale”.

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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