UnitàTv: Lo scivolone di “Arfio” sulle coppie gay. Concia: “Propaganda di bassa lega”

UnitàTv: Lo scivolone di “Arfio” sulle coppie gay. Concia: “Propaganda di bassa lega”

UnitàTv: Lo scivolone di “Arfio” sulle coppie gay. Concia: “Propaganda di bassa lega”

Lo scivolone di “Arfio” sulle coppie gay. Concia: “Propaganda di bassa lega”

Mancano poche ore al voto sulle unioni civili alla Camera e subito il candidato sindaco a Roma per il centrodestra Alfio Marchini fa il suo primo passo falso, con una dichiarazione fuori luogo sulla questione dei diritti delle coppie omosessuali. Una frase che probabilmente Marchini dovrà spiegare meglio, perché al momento suona come una chiusura alle coppie gay e alla nuova legge in arrivo.

Il candidato sindaco della Capitale non conosce le regole che in qualità di aspirante cittadino dovrebbe poi rispettare o semplicemente fa finta di nulla e nel frattempo strizza l’occhio agli elettori della sua coalizione? “È solo propaganda sciocca”, commenta Anna Paola Concia, candidata nella lista di Roberto Giachetti e da sempre in prima fila per l’approvazione del ddl sulle unioni civili. “Vuole candidarsi sindaco e non conosce quali sono le competenze di un sindaco? Se così fosse sarebbe pericoloso. Un sindaco deve far rispettare la legge e quella è una legge dello Stato. Lui non può decidere personalmente di non celebrare le unioni civili. Questa è propaganda e anche di bassa lega. Doveva semplicemente ingraziarsi qualcuno. È molto triste e molto sciocco da parte sua. Ma da domani tutta questa propaganda morirà”, ha dichiarato a Unita.tv Concia che ha anche scritto un tweet in risposta a Marchini.

“Da domani Marchini dovrà farsene una ragione. Non facesse il sindaco, ma rimanesse un libero cittadino e potrà benissimo non celebrare le unioni civili”, ha aggiunto l’ex parlamentare pd. In risposta alle dichiarazioni di Marchini una pioggia di commenti da parte del Pd e dei sostenitori della legge. E non manca la risposta del candidato sindaco del centrosinistra a Roma Roberto Giachetti che in un tweet risponde così al suo rivale politico, come anche quella del presidente del Partito democratico Matteo Orfini.

Dal governo arriva anche la risposta del ministro Maria Elena Boschi, la quale da oggi ha anche la delega alle pari opportunità: “Ogni sindaco è chiamato ad applicare la legge, se il Parlamento domani deciderà di approvare la legge sulle unioni civili, mi auguro che i sindaci, primi cittadini, diano il buon esempio e rispettino la legge”.

“Alfio Marchini vuole essere un sindaco che non rispetta la legge, un bel biglietto da visita. Le Unioni civili, una volta approvate definitivamente dal Parlamento non sono derogabili per scelta politica”, ha commentato anche la senatrice del Pd, Monica Cirinnà. “Se Marchini, come ha annunciato, non celebrerà le Unioni civili tra persone dello stesso sesso non soltanto andrà contro i diritti dei cittadini romani, ma anche – aggiunge – contro una legge dello Stato con tutte le conseguenze civili e penali. Ricordo a Marchini, che esiste l’articolo 328 del codice penale sull’omissione degli atti d’ufficio e che il sindaco giura sulla Costituzione, impegnandosi a rispettare la legge. Marchini non intende giurare sulla Costituzione? Di certo siamo di fronte alla prima dichiarazione omofoba di un candidato a sindaco per blandire gli elettori di destra”. E anche la relatrice del testo sulle unioni civili alla Camera Micaela Campana ha giudicato “gravi” le dichiarazioni di Marchini: “Chi si candida a sindaco di una grande città non può lasciarsi andare a simili dichiarazioni. Le parole di Marchini sono gravi perché non esiste obiezione di coscienza quando si parla di celebrazione delle unioni civili e tale affermazione si cala nel campo della discriminazione e dell’illegalità. Chi si candida all’assunzione di un ruolo pubblico – ha aggiunto Campana -, non lo fa in nome di una parte, ma di tutta la cittadinanza con spirito di servizio. Così mentre il parlamento si appresta ad uscire da decenni di brutte figure c’e’ chi continua a volere erigere muri tra le persone e le vite di centinaia di coppie”.

E tra le polemiche e gli attacchi dell’opposizione, in particolare dalla Lega e da Brunetta che, insieme a tutta Forza Italia, si dice contrario al voto di fiducia definendola il gesto frutto di un “atteggiamento aberrante e foriero di derive autoritarie”, domani il testo sulle unioni civili diventerà legge: “La cosa straordinaria di questa legge – ha commentato Concia con Unita.tv – è che finalmente cambia tutto, è una rivoluzione. Ringrazio il governo e la maggioranza per questa legge che non solo cambierà la vita di tante donne e tanti uomini, ma renderà migliore questo Paese e questo Paese ne ha veramente bisogno”.

E a chi nel Pd avrebbe voluto di più, come la deputata pd Michela Marzano che ieri intervenendo in Aula ha dichiarato che “il principio di uguaglianza è stato violato”, Concia ha risposto: “Da parlamentare Marzano conosce bene quali sono i processi storici e i processi legislativi. Questa è una legge storica. Dopo questa legge nel diritto di famiglia nulla sarà più come prima e sicuramente altri pezzi del mosaico dei diritti delle coppie omosessuali verranno messi al loro posto. E anche la stepchild adoption arriverà”.

E proprio lo stralcio della stepchild adoption è quello che ha più deluso molti rappresentanti delle associazioni omosessuali, prima fra tutte quella delle Famiglie Arcobaleno: “Sono consapevole della loro delusione e preoccupazione e la comprendo – ha commentato Concia -. Ma io ho sempre detto che non sono per il tutto o niente. In questi anni ho vissuto in un Paese in cui questa legge esiste da tempo e per questo sono convinta che queste leggi cambiano e rompono muri, aprendo nuove strade. La battaglia della stepchild adoption sarà la prossima che si farà e sicuramente si vincerà, introducendo finalmente anche il riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali”.

Link al sito Unità.it

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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