Oggi su "Liberazione"

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Liberazione, giornale per una sinistra moderna

CARO MASSIMO FAGIOLI IO SARO' PURE SCISSA MA LEI NON CAPISCE...

Anna Paola Concia Deputata PD

Vengo da qualche giorno con fidanzata, fratelli e nipoti. E si, strano ma vero, caro Fagioli, anche noi omosessuali siamo così banalmente normali. Contrariamente a ciò che ci attribuisce nella sua intervista su Repubblica, proviamo desiderio, però non sempre facciamo sesso sui lampadari. E facciamo Natale in famiglia (perché siamo una famiglia) e ci facciamo i regali, giochiamo coi nipoti che ci vogliono bene. E quando quei nipoti chiedono “chi è Ricarda”? viene risposto loro: la fidanzata di zia Paola. Punto. La sua intervista, caro Fagioli è un meraviglioso esempio di distruttività. In Italia non ci facciamo mancare niente, non ci basta la guerra tra gli israeliani e i palestinesi: anche gli uomini politici italiani, in particolare in questo momento, ahimè, quelli di centro sinistra, hanno un istinto bestiale alla guerra fratricida. Che non sia anche questa una pulsione all’annullamento caro Fagioli, che dice? Lei che è così esperto di queste cose, invece di dire delle benemerite sciocchezze sulla autodistruttivita' degli omosessuali, perché non analizza un po’ la distruttività della sinistra italiana? Non so quanto ce ne avvantaggeremmo tutti, ma almeno parlerebbe di qualcosa di vero, di concreto e, forse, chissà, potrebbe essere un piccolo contributo alla ricerca di una via d’uscita alla difficile situazione in cui versa la sinistra. Una questione che mi sta a cuore, come a tante e a tanti. Anche a quelli che non sono solo comunisti, ma magari anche cattolici e omosessuali. Sa Fagioli, sono una lesbica di sinistra ma sono nel PD, per lei sarò scissa anch'io, invece non ci vedo nessuna contraddizione. Credo che nella vita una delle cose più affascinanti sia quella di tenere insieme i diversi pezzi di sé, e avere la forza, il coraggio e la curiosità di riuscire a mescolarsi con chi è diverso da te. Diverso: che brutta parola… lei che fa tanto il comunista vorrebbe che fossimo tutti etichettati, residenti in tante rassicuranti e non comunicanti caselle: comunisti, cattolici, omosessuali da curare. Nessuno deve mescolarsi con gli altri, ognuno attaccato come i “rospi alle sassate” a queste belle certezze adamantine che fanno parte ormai della preistoria. E se al mondo in questo modo non riusciamo più a dare risposte, chissenefrega. Tanto noi siamo marginali e ci piace tanto. Perché siamo snob, comunisti e ed elitari ma ci occupiamo del “popolo”. Che forse non abbiamo mai visto e conosciuto, perche' non sappiamo cosa vuol dire tirare la carretta, ma ci piace parlarne e dire che un giornale come Liberazione si deve occupare di cose serie mica di Luxuria, come dice Ferrero !!!!( che, ricordo sommessamente, appena Vladimir ha vinto L’Isola dei Famosi non lo ha fatto neanche rientrare in Italia e lo aveva già candidato alle europee. Poi quando giustamente Luxuria gli ha risposto no grazie, allora Vladimir è diventata una cosa frivola: ma forse questo bel pezzo di teatro lei se lo è perso.) Mi scuserà signor Fagioli se interloquisco con lei, ma mi ha dato così tanti spunti, che non posso farne a meno. E mi aiuta a dire molte cose sull’omosessualità e su quello che sta succedendo a Liberazione. Le cose stanno insieme, perché quello che lei pensa di migliaia di omosessuali e transessuali italiani ha a che vedere con quello che dice contro Sansonetti. Quando lei afferma che il desiderio è solo nel rapporto uomo-donna, forse lei non sa cosa sia il desiderio. Lei non sa cosa voglia dire vivere da eterosessuali e desiderare una persona del tuo stesso sesso. Non lo sa e non glielo auguro, francamente. Vengo da otto anni di psicoanalisi freudiana, una esperienza meravigliosa che mi aiutato a vivere la mia omosessualità serenamente e a stare dove sta il mio desiderio. Ma certo, la mia psicoanalista è una donna di questi tempi.
Essere di questi tempi, ecco, è questa la questione. E’ questo, secondo me, lo sforzo che hanno fatto Sansonetti e la sua redazione: cercare di ripensare la sinistra nella modernità. Non abbandonare niente di se stessi ma guardare al mondo, mutato e mutante, cercando di dare risposte nuove. E fare una cosa fondamentale: tenere insieme diritti sociali e diritti civili, senza un ordine di priorità. Le società del futuro sono le cosidette “società inclusive”, quelle che valorizzano il ruolo delle donne e tengono insieme i vecchi e i nuovi soggetti della cittadinanza, cioè omosessuali, immigrati e giovani . Quelle società sono più ricche economicamente e socialmente. Come costruire queste società? E' di questo che dovrebbe occuparsi una sinistra moderna per tornare ad essere protagonista di questa nostra società disastrata. Lo dico con il cuore in mano, uscite, usciamo da quel desiderio così autoconservativo di voler parlare solo a noi e di noi stessi: parliamo a tutti e cerchiamo di non credere più di essere i portatori della verità. La verità non esiste se non nella costruzione quotidiana di una vita migliore per tutti, nessuno escluso.

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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