Il comunicato stampa e la lettera della mia iniziativa: "Un Parlamentare a pranzo dalle Famiglie Arcobaleno"

Il comunicato stampa e la lettera della mia iniziativa: “Un Parlamentare a pranzo dalle Famiglie Arcobaleno”

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GAY:CONCIA (PD),PARLAMENTARI VADANO A PRANZO FAMIGLIE OMOSEX
(ANSA) - ROMA, 23 NOV - I figli di persone omosessuali in Italia non hanno diritti e le loro famiglie sono condannate all'invisibilita': per conoscere da vicino la realta' delle migliaia di figli in queste condizioni la deputata del Pd Anna Paola Concia ha inviato oggi una lettera a tutti i parlamentari, invitandoli per conto dell'Associazione Famiglie Arcobaleno ad andare nelle loro case e pranzare con loro.
"Questi bambini - ha scritto la deputata - non sono alieni, vanno a scuola, al parco, dal medico. Solo una cosa li differenzia dagli altri bambini: non hanno diritti. Queste famiglie continuano ad essere condannate all'invisibilità, che è la pena peggiore da espiare e non vengono considerate n‚ dai dati statistici, n‚ dalle politiche per la famiglia. Non esiste neanche una legge che le tuteli. Abbiamo lottato tanto affinch‚ non esistessero piú nella nostra legislazione figli di serie A e di serie B, abbiamo tolto ogni discriminazione verso i figli naturali nati fuori dal matrimonio, perch‚ è profondamente radicato nella nostra cultura il principio per cui i bambini sono tutti uguali. Queste famiglie vorrebbero uscire allo scoperto, essere per una volta considerate dalla politica non come mostri, ma come persone, come cittadini italiani che pagano le tasse e si assumono le proprie responsabilità davanti allo Stato.

"Loro - conclude la lettera - vorrebbero invitare a pranzo nelle loro case tutti i deputati che ritengono opportuno conoscere anche questa realtà che, ripeto, è una realtà consolidata nella società attuale. Andate nelle loro case, guardateli negli occhi queste madri, questi padri e questi bambini. E' un dovere che avete nei confronti della nostra Costituzione, che mette al centro l'uguaglianza dei cittadini, la dignità dei singoli e la libertà degli individui". (ANSA).

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Roma 23 novembre 2010

La lettera:

Care colleghe e cari colleghi,
vi scrivo per sottoporre alla vostra attenzione una richiesta che mi è pervenuta dall’Associazione Famiglie Arcobaleno, che riunisce genitori omosessuali.
Sappiamo tutti che il pregiudizio nasce dall'ignoranza, che la paura del diverso si nutre della non conoscenza dell'altro da se. Sappiamo anche, però, che il tema dell'omogenitorialità in questa Italia, è un tabù assoluto, qualcosa di cui non si può neanche parlare.
Eppure, mentre noi disquisiamo sul concetto di famiglia tradizionale o naturale come modello etico da proporre all'intera società, nel nostro Paese vivono già migliaia di coppie omosessuali che hanno dei bambini.
Questi bambini non sono alieni, vanno a scuola, al parco, dal medico.
Solo una cosa li differenzia dagli altri bambini: non hanno diritti. Sono figli di un Dio minore.
Abbiamo lottato tanto affinché non esistessero più nella nostra legislazione figli di serie A e di serie B, abbiamo tolto ogni discriminazione verso i figli naturali nati fuori dal matrimonio, perché è profondamente radicato nella nostra cultura il principio per cui i bambini sono tutti uguali.
Eppure queste famiglie continuano ad essere condannate all'invisibilità, che è la pena peggiore da espiare e non vengono considerate né dai dati statistici, né dalle politiche per la famiglia.
Non esiste neanche una legge che le tuteli. Anzi, spesso sono additate come il nemico supremo, contro cui scagliare la propria violenza ideologica e verbale, in nome della propria causa, dimenticandosi della loro dignità umana.
Ecco, queste famiglie che io ho la fortuna di incontrare spesso in giro per l'Italia, vorrebbero uscire allo scoperto, essere per una volta considerate dalla politica non come mostri o fenomeni da circo, ma come persone. Non come capri espiatori, ma come cittadini italiani che pagano le tasse e si assumono le proprie responsabilità davanti allo Stato.
Loro vorrebbero invitare a pranzo nelle loro case, tutti i deputati che ritengono opportuno conoscere anche questa realtà che, ripeto, è una realtà consolidata nella società attuale.
E io mi associo a loro, care colleghe e cari colleghi, andate nelle loro case, guardateli negli occhi queste madri, questi padri e questi bambini.
Siate coraggiosi! E’ un dovere che avete nei confronti della nostra Costituzione, che mette al centro l’uguaglianza dei cittadini, la dignità dei singoli e la libertà degli individui.
Le famiglie vivono in tutte le regioni e le città d’Italia e chi vorrà aderire all’iniziativa, potrà scegliere un luogo vicino al proprio collegio elettorale.
Questa iniziativa, ha l'obiettivo di alimentare quella cultura del rispetto e della convivenza civile che oggi manca a questo Paese.
Potete far pervenire le vostre adesioni alla mia segreteria al numero 06 67608711 o all’indirizzo e-mail concia_a@camera.it
Sono sicura che dopo che avrete guardato in faccia queste persone, capirete i motivi di questa mia richiesta.

Un caro saluto,
Anna Paola Concia

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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