Con Veltroni, dalla parte dei diritti.

Con Veltroni, dalla parte dei diritti.

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L'Unita, 11/09/07
articolo di
Andrea Benedino
Anna Paola Concia*

L’estate delle notizie quest’anno per noi che rulliamo i motori verso il Partito Democratico non è stata granché. Grandi articoli su quello che il Pd dovrebbe essere, quale profilo, quali idee (ideali perché no), che cosa vuole realizzare nel lungo periodo, non ne sono stati scritti abbastanza. Quale idea di cambiamento, quali «pensieri lunghi» dovrebbe avere. Quali orizzonti che diano il senso del tutto, non ci è dato, ancora, saperlo. Dipende da noi, ma anche dal fatto che ai giornali, si sa, piacciono di più quelle notizie in cui «scorre il sangue» e allora vai con la carrellata di liti e baruffe tra candidati e non, vai con gli insulti, vai con la bassa cucina.
Per carità, le cose le fanno gli umani e noi umani siamo fatti anche di questo. Ma ci accingiamo a realizzare qualcosa che viene costruito con l’ambizione di fare il bene del paese. È necessario ora mettere al centro idee nuove che sappiano parlare non alla pancia, ma al cuore e alla testa dei cittadini e delle cittadine, che sappiano raccontare come si vuole disegnare questo quadro, con quali colori, quali soggetti, dentro quale cornice. Noi di Gayleft, abbiamo deciso di partecipare a questa fase, mettendo a disposizione storie politiche e personali, energie, passioni: per far sì che questo partito nuovo parli anche la nostra lingua e sia anche casa nostra.
Progetto ambizioso, certo, ma se non fossimo ambiziosi non sapremmo dove trovare la forza per portare avanti la nostra battaglia: la piena cittadinanza degli omosessuali.
Abbiamo in gran parte deciso di sostenere Walter Veltroni, senza rinunciare alle nostre ragioni. E Veltroni questo lo sa. Sa che noi siamo portatori di una cultura politica che mette al centro i diritti civili, i diritti degli omosessuali, in un’ottica che vuole essere però più ampia, facendoli viaggiare insieme ai diritti sociali. Insieme come strumenti per la costruzione di società inclusive, quelle società che mettono al centro i nuovi soggetti della cittadinanza: donne, giovani, omosessuali, immigrati.
Abbiamo deciso di candidarci su tutte e tre le liste che sostengono Walter Veltroni, perché vogliamo «contaminare». Non vogliamo relegarci in un ghetto, perché crediamo che tutto il futuro Pd debba essere portatore di questa cultura politica.
Per questo io Anna Paola, ho accettato di candidarmi come capolista a Roma nella lista 2 Ambiente, Innovazione, Lavoro, perché non c’è innovazione senza una nuova cultura delle relazioni sociali, e perché i soggetti dell’innovazione sono portatori di un’idea di società rispettosa delle differenze. E dove c’è maggiore circolarità di idee e di cultura è la dove le società sono più aperte.
E con le stesse convinzioni, io Andrea ho chiesto di rappresentare ad Ivrea, la mia città, la principale lista a sostegno di Veltroni, perché convinto che il nostro punto di vista possa servire non solo come testimonianza di una parte della società, ma anche come efficace punto di una sintesi in grado di rappresentare tutti. E per gli stessi motivi tanti altri compagni e compagne si candideranno per le assemblee costituenti regionali e nazionale in ogni parte d’Italia.
Questi sono gli ultimi giorni della stesura delle liste, giorni frenetici, complicati che certo non accendono i cuori. E la stesura delle liste è un passaggio importante.
Certo, noi ci siamo messi a disposizione non per fare testimonianza ma per provare a fare da teste di ponte di una battaglia che non possiamo condurre da soli. E allora abbiate il coraggio di farvi contaminare dalla nostra battaglia, da queste nostre vite che ancora sembrano così scandalose.
Proprio perché vogliamo contaminare con la nostra cultura l’atto di nascita del Partito Democratico, abbiamo promosso un confronto per la mattinata di domenica prossima alla Festa Nazionale de l’Unità di Bologna tra i tre portavoce del Pride di Roma e i rappresentanti dei principali candidati alla segreteria nazionale del nuovo partito. Livia Turco a nome di Walter Veltroni, Albertina Soliani per Rosy Bindi e Amedeo Piva per Enrico Letta si confronteranno coordinati dalla giornalista Maria Cuffaro con Aurelio Mancuso, Rossana Praitano a Christian Ballarin in rappresentanza dell’intero movimento lgbt. Sarà un momento di confronto, forse anche di scontro dopo gli ultimi mesi di polemiche. Ma potrà servire a spingere questo Pd a rendere normale essere omosessuali in questo paese. Sarebbe una rivoluzione.

*Portavoce Nazionali Gayfet - Consulta Lgbt Ds

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